BresciaOggi | 8 dicembre 2021
Curare una pianta, aspettarne la crescita e la fioritura, per poi raccoglierne i frutti. Lavoro paziente, che prevede coinvolgimento, cura e umanità.
Vale per le piante ma anche per gli uomini, soprattutto per chi è più in difficoltà e cerca un’opportunità per ricominciare: non poteva che partire dal frutteto di Sant’Eufemia l’esperienza di «Custodi del bello». Il progetto che vede come ente capofila la Caritas diocesana di Brescia è rivolto a persone fragili che, grazie alla cura di aree pubbliche come parchi, giardini, strade e piazze vengono reinserite nella comunità e nel mondo del lavoro.
Lo spazio verde, che sorge alle spalle del complesso monastico del quartiere e che oggi ospita il Museo Mille Miglia, è nato nel 2017 «come luogo che non ha nessuna ambizione di produrre frutta: era un grande spazio verde di proprietà del Comune, cui abbiamo chiesto il comodato d’uso gratuito attivando un patto di collaborazione – spiega Andrea Franchini, animatore sociale delle Acli cittadine -.
[…]
Per leggere l’articolo completo —> BSO_20211208_BRESCIAOGGI_16